Media coverage
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Title Sound Architectures - Graeme Truslove, Intuited Architectures Degree of recognition International Media name/outlet BLOW UP, Tuttle Edizioni Media type Print Country/Territory Italy Date 15/07/17 Description Full transcript, English below:
Nel greco classico ci sono due parole per indicare il tempo. “Cronos” indica il tempo che scorre uguale e può essere misurato (per cui parliamo di “cronologia” o “cronometro”), “kairos” indica invece un tempo speciale, una occasione particolare (la prima volta che sono stato a un concerto, ad esempio, o il giorno del matrimonio) o una durate particolare (se sto con la mia fidanzata il tempo corre mentre se mancano due minuti al novantesimo e la Juva sta vincendo 1-0 ma è sotto assedio, per il nostro direttore questi 120 secondi sembrano ore). Une etichetta che abbia come nome “Crónica” ha di sicuro a che fare con il tempo. Nell’ultimo paio d’anni, mi sono ritrovato più volte ad ascoltare e recensire dischi e cassette dell’etichetta portoghese e devo dire che, nonostante la varietà di musicisti coinvolti, il tenore musicale è sorprendentemente omogeneo, sia come atmosfere che come qualità. Spesso, inoltre, altro tratto comune, i musicisti operano in ambito accademico, attraverso manifestazioni, concorsi e festival che promuovono nuove produzioni. Da questo punto di vista, il lavoro del musicista scozzese è una buona occaione per ffare il punto della situazione. Truslove è impegnato fell’Università di Glasgow oltre che in varie manifestazioni internazionali. “Intuited Architectures” reccoglie composizioni già presentate in contesti diversi. Alcune richiamamno le sonorità di @c, che non a caso sono i boss della label (“Suite II, Convergence”, “Suite II, Divergent Dialogues” e na finale “Strata”). In altre, la deriva elettronica si combina a cinguetti (“Elements”) e gracidare misto a um basso pulsante (“Concrètisations X”). Lo spettro sonoro à comunque caratterizzato ora da cigoli e brussi, ora da un tappeto sonico che sembra transportato da un vento elettronico. Si parte, quindi, con il rombo ventodo di “Suite II, Portals” attraversato di incursioni elettroacustiche, tutto un susseguirsi di vuoto e pieni un po’ fracassone. Segue “Suite II, Convergence” più lirica, sospesa ed emozionale, meno variegata ma anche meno monotona, con i suoi riflessi cangianti come onde marine su una spiaggia urbana. “Suite II, Divergent Dialogues” mette in fila sghemba, come farebbe un bambino, una serie di suoni come ciottoli in un giardino zen. Dal vuoto di questo pezzo si passa al pieno di “Elements”, un muro di rasoiate elettroacustiche che lentamente si rischiara lasciando spazio a cinguetti digitali che si dilenguano prendendo il volo. “Concrètisations X” sembra un gracidade distorto in ruggiti e singulti sincopati che vanno ad incontrare altre sonorità come paesaggi eterogenei da esplorare, guardinghi e curiosi, in cui il cammino si fa attenzione oltre che tensione. Concludono in venti minuti di “Strata” che partono e ripartono da suggestioni di “Ab OVO” degli @c, in cui grumi sonori si sciolgono e distendono per poi rotolare di nouvo, pensosi, su se stessi. Il titolo del disco parla di “architetture intuite”. Potrebbero essere un corrispettivo architettonico del sculture di Calder, delle sculture “sonore”, che nello spazio vibrano e, giocando, il movimento dispiegato nel tempo crea dei suoni. La composizione à così una organizzazione dinamica, vibratile, dello spazio vibrano e, giocando, il movimento dispiegato nel tempo crea dei suoni. La composizione è così una organizzazione dinamica, vibratile, dello spazio nel tempo, una “scultura di tempo” o — forse meglio ancora — riprendendo l’immagine architettonica, una urbanistica kairologica, in cui ogni momento si dischiude a una sorpresa, nel gioco tra ordito e trama. In realtà più che di architetture potremmo parlare di paesaggi, in modo particolare quelli urbani segnati da rovine e luoghi dismessi. Qualcosa che porta impressa l’usura del tempo, da cui à inciso e screpolato, ma ancora solido, in una alternanza di spazi vuoti e pieni, pareti intere e parete crollate. Finestre diroccate, scorci, macerie: ecco l’immaginario poetico che la Crónica sta liricamente computando, con pazienza e metodo. (8) Girolamo Dal Maso
In classical Greek there are two words to indicate time. "Cronos" means the time that runs the same and can be measured (so we talk about "chronology" or "stopwatch"), "kairos" means instead a special time, a special occasion (the first time I was at a concert, For example, or the day of the wedding) or a particular time (if I'm with my girlfriend the time runs while there are two minutes left in the ninety and Juva is winning 1-0 but is under siege, for our manager these 120 seconds Seem hours). Their label that has the name "Crónica" has to do with time. In the last couple of years, I have been able to hear and review many record labels and cassettes on the Portuguese label, and I must say that, despite the variety of musicians involved, the musical content is surprisingly homogeneous, both as an atmosphere and as a quality. Often, more commonly, musicians work in academia through demonstrations, competitions and festivals that promote new productions. From this point of view, the work of the Scottish musician is a good opportunity to make the point of the situation. Truslove is involved in the hands of the University of Glasgow as well as at various international events. "Intuited Architectures" features compositions already presented in different contexts. Some recall the sounds of @c, which are by no means the bosses of the label ("Suite II, Convergence", "Suite II, Divergent Dialogues" and final "Strata"). In the other, the electronic drift is combined with "Elements" and grabbing mixed with a low-key ("Concrètisations X"). The sound spectrum is still characterized by cigoli and sharp, now from a soundtrack that seems to be transported by an electronic wind. So starts with the "Suite II, Portals" rusty duct traversed by electro-acoustic raids, all of a succession of empty and full-flushed. "Suite II, Convergence" follows more lyrical, suspended and emotional, less varied but also less monotonous, with its shimmering reflections like sea waves on an urban beach. "Suite II, Divergent Dialogues" puts in a row sghemba, like a child, a series of sounds like pebbles in a zen garden. From the emptiness of this piece, it moves to the full of "Elements", an electro-acoustic razor wall that slowly rises, leaving room for digital chirping to fly out. "Concrètisations X" seems to be a distorted gracidade in roars and singular syncopates that go to meet other sounds like heterogeneous landscapes to explore, guarding and curious, where the path is taken care of as well as tension. They end in twenty minutes of "Strata" that start and start from the suggestions of "Ab OVO" of @c, where sound lumps melt and stretch out and then roll over, thoughtfully, on themselves. The title of the disc speaks of "intuitive architectures". They could be an architectural remit of Calder's sculptures, of "sound" sculptures, which in space vibrate and, by playing, the motion unfolded over time creates sounds. Composition is a dynamic, vibratory organization of space vibrating and, by playing, the motion unfolded over time creates sounds. Composition is thus a dynamic, vibratory organization of space in time, a "sculpture of time" or - perhaps better yet - taking up the architectural image, a caliberal urbanism, in which every moment comes to a surprise, in the play between Warp and weft. In fact, more than architectures, we could talk about landscapes, especially urban ones marked by ruins and deserted places. Something that wears the wear of time, from which it is engraved and cracking, but still solid, in an alternating gap and empty spaces, full walls and collapsed walls. Shattered windows, glimpses, rubble: here is the poetic imagination that Crónica is lyrically computing, with patience and method. (8) Girolamo Dal MasoProducer/Author Girolamo Dal Maso URL blog.cronicaelectronica.org/?p=9845 Persons Graeme Truslove
Keywords
- review
- electroacoustic
- acousmatic
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- album